Imperatore iraniano. Ufficiale dell'esercito persiano, durante la prima guerra
mondiale assunse il comando di una divisione di Cosacchi. Nel 1921
appoggiò il colpo di stato nazionalista di Ziya ud-din marciando sulla
capitale Teheran; entrato a far parte del nuovo Governo come ministro della
Guerra, si rivelò presto l'uomo di punta del nuovo schieramento. Nel 1923
sciolse il Parlamento, depose la dinastia imperiale cagiara al potere dal 1794 e
due anni dopo assunse la funzione di sovrano costituzionale; nel 1926, infine,
si fece incoronare scià, dando origine alla dinastia Pahlavî.
Governò seguendo un indirizzo assolutistico, operando il passaggio dal
regime patriarcale di tipo feudale, che aveva caratterizzato l'Iran sotto la
precedente dinastia, a una forma accentrata di moderno Stato nazionale. Le sue
tendenze nazionalistiche e antibritanniche e la conseguente violazione della
neutralità da parte delle truppe anglo-sovietiche lo costrinsero ad
abdicare in favore del figlio e a lasciare il Paese (Sevad Kuh, Mazandaran 1878
- Johannesburg 1944).